Persino Marco Liorni non poteva credere ai propri occhi e alle proprio orecchie: Reazione a Catena vittima di gaffe imperdonabili.
Reazione a Catena, il game show italiano, in onda su Rai 1, che dal 2 luglio 2007 accompagna immancabilmente le estati del pubblico televisivo nostrano, ha recentemente lasciato il pubblico, e anche il conduttore Marco Liorni, senza parole.
Il caso ha voluto che questi momenti da “occhi sgranati” si accompagnassero proprio a la giornata record del programma di Rai Uno.
Lo scorso 19 luglio, infatti, è arrivata quella che si può definire la vincita più alta di questa edizione di Reazione a Catena. Le Tre e Lode hanno incassato il bottino dopo una lunga sfida contro le new entry soprannominate ‘Canarine’.
Proprio quest’ultime però hanno messo il conduttore Marco Liorni in seria difficoltà attraverso un paio di particolarissime gaffe che hanno lasciato il pubblico Rai semplicemente attonito.
Doppia gaffe a Reazione a Catena
Il doppio fattaccio si è verificato durante la ben not sfida dell’Intesa Vincente, quella che ad ogni puntata decide le sorti della gara.
In questa occasione le ‘Canarine’, trio composto da Eleonora, Giulia e Martina, sono scivolate su due pesantissime bucce di banana.
Prima gaffe quella seguita alla definizione di ‘Chi scoprì l’America’. La concorrente ha risposto Amerigo Vespucci, dimenticando evidentemente un certo Cristoforo Colombo.
Già qui l’incredulità era ovviamente tanta ma ecco arrivare subito la seconda gaffe. ‘Cosa sono tre, cinque, sette, nove, plurali’, la concorrente ha risposto ‘numeri pari’!
Fortunatamente però Marco Liorni e il pubblico di Mamma Rai sanno esser clementi e la loro Intesa Vincente si è conclusa con tre parole e tantissime risate. Del resto anche le tre ragazze sono parse molto ironiche (e autoirnoniche) divertendo il pubblico da casa a suon di sonore risate.
Intanto Lauretta e le altre due professoresse delle Tre e Lode sono andate al turno finale di Reazione a Catena con 10 parole individuate e un montepremi di 146 mila euro! Per la serie “tutto è bene quel che finisce bene”, non vi pare?