Nel mondo della tv Beatrice Luzzi è diventata famosissima grazie a fiction di successo, ma ha avuto un’esperienza professionale molto diversa.
Il cast della nuova edizione del Grande Fratello inizia a far parlare di sé. A poco più di una settimana dalla partenza del reality show si delineano le prime dinamiche all’interno della casa ed emergono i personaggi più forti. Un gruppo che quest’anno ha voluto creare un mix perfetto tra vip e “nip”, tra i quali primeggia già qualcuno per personalità.
Tra questi c’è sicuramente Beatrice Luzzi, presentata fin da subito come la potenziale “cattiva”. Il suo volto infatti, per i telespettatori è associato ad una delle fiction italiane di maggiore successo. La grande popolarità è arrivata per l’attrice di Roma grazie al ruolo della controversa Eva Bonelli in Vivere a cavallo tra gli anni Novanta e i Duemila. Un personaggio dal quale è difficile slegarla, ma in realtà la carriera professionale della Luzzi è stata molto più ricca.
La sua propensione artistica si è espressa in diversi ambiti, davanti e dietro alle telecamere. Molti non sanno, ad esempio, che la concorrente del GF è anche autrice e regista ed ha collaborato per anni con la produzione de L’Eredità. La sua formazione tuttavia, è ben lontana dal mondo dello spettacolo: nel suo passato ha svolto un impiego molto prestigioso.
Gli studi di Beatrice Luzzi: il lavoro sorprendente
Che la Luzzi sia una donna che sa il fatto suo, è apparso evidente fin da subito all’interno della casa più spiata d’Italia. Già dalle primissime battute infatti, ha dimostrato grande determinazione e carattere. Lo stesso che probabilmente, l’ha portata ad eccellere in vari campi della vita, a partire proprio dalla sua istruzione. Dopo gli studi classici al liceo Terenzio Mamiani di Roma, l’attrice ha iniziato a coltivare il suo interesse per il teatro, ma nel frattempo ha intrapreso il percorso universitario.
Beatrice Luzzi ha raggiunto infatti una laurea con lode in Scienze Politiche, conseguita presso La Sapienza di Roma. La sua tesi, nello specifico, ha avuto come tema centrale la prospettiva di genere nell’aiuto allo sviluppo. Ma non è finita qui, perché l’attrice ha approfondito poi con uno stage che le ha permesso di vantare un ruolo molto importante nell’ambito.
Subito dopo la laurea, la 52enne ha avuto modo di svolgere uno stage presso la Direzione generale per gli aiuti umanitari della Commissione Europea a Bruxelles, dove ha trascorso due anni della sua vita. La politica e l’attivismo hanno continuato a segnare il suo percorso, che tuttavia si è spostato nella direzione dello spettacolo grazie alle grandi conferme ottenute. Tra i suoi lavori, Linea Verde e Un giorno speciale per la Rai e Sospetti, Provaci ancora prof ed Un posto al sole davanti alla cinepresa.